L’email marketing si conferma uno degli strumenti più efficaci per comunicare con i clienti, con l’Italia che vanta un tasso di apertura del 44,4%, superiore alla media globale. Inoltre, il Paese presenta un click-through rate del 2,87% e un click-to-open rate del 6,46%, posizionandosi tra i primi dieci al mondo per efficacia nelle campagne email. Scopri tutti i dati nel nostro Report sull’Email Marketing 2024 in Italia e nel mondo.
Il ROI dell’email marketing nel 2024 continua a dimostrarsi straordinariamente alto rispetto ad altri canali digitali, con un rendimento medio di 36:1, corrispondente a $36 per ogni dollaro investito. Alcuni rapporti indicano persino ROI superiori al 40:1 per campagne che sfruttano una segmentazione e una personalizzazione avanzate, come i contenuti dinamici. Questo ROI supera di gran lunga quello di altre strategie digitali, tra cui l’ottimizzazione SEO (317%-1389% a seconda del settore) e campagne pubblicitarie sui social media, che spesso raggiungono circa il 250% (Hook Agency, WPShout, MailerLite).
Da dove iniziare per assicurarsi un ritorno sull’investimento così notevole?
Dall’analisi dei tassi di apertura e dei tassi di clic? La risposta è più ampia.
Esempio di report generale di una campagna email in GetResponse
👉 Verificare i risultati e monitorare le statistiche delle nostre campagne è essenziale tanto quanto preparare la nostra lista di contatti alla ricezione delle nostre newsletter e DEM.
Le analisi sull’email marketing infatti rivelano che la presenza di dati non aggiornati o mal gestiti porta a un database in cui il 32% delle informazioni è inaccurato, causando una perdita del 23% dei ricavi. Inoltre, dopo sei mesi dall’iscrizione, la maggior parte dei contatti tende a perdere interesse nei contenuti inviati e a interagire sempre meno, fino a raggiungere un livello di inattività.
Mantenere una lista di contatti pulita è fondamentale per garantire che le tue comunicazioni raggiungano i destinatari, evitando problemi come trappole spam e rimbalzi.
In questa guida, esploreremo come gestire la tua lista grazie a tecniche pratiche e all’efficienza degli strumenti di GetResponse.
L’importanza di mantenere una lista di contatti pulita per l’email marketing
Mantenere nella lista indirizzi obsoleti o contatti disinteressati porta a problemi che vanno oltre l’immediata diminuzione del tasso di apertura. Questi includono un aumento dei rimbalzi (bounce), delle cancellazioni e delle segnalazioni di spam, aumentando il rischio che le tue comunicazioni finiscano nella temuta cartella spam: un vero incubo per ogni marketer.
Ma iniziamo col definire due concetti fondamentali: cosa si intende per pulizia delle liste e cosa si intende per contatto inattivo.
Cos’è la pulizia delle liste?
Si tratta del processo che ti permette di eliminare i contatti non più validi, vecchi o inattivi, mantenendo solo quelli attivi e realmente interessati a ricevere le tue email. Questo non solo migliora la deliverability (ovvero la capacità delle tue email di raggiungere la casella di posta dei destinatari), ma aiuta anche a proteggere la tua reputazione.
Cosa si intende per contatto inattivo?
Valuta quale potrebbe essere un periodo di inattività significativo per i tuoi iscritti alla newsletter, considerando la tua frequenza di invio. Maura Cannaviello, esperta di email marketing, suggerisce uno schema per aiutarti in questa valutazione:
La tua campagna di email marketing inizia molto prima di quanto pensi
Il viaggio delle tue email inizia ben prima della loro creazione: parte dal momento in cui raccogli i contatti ai quali inviare le tue comunicazioni. Investire in campagne di lead generation mirate alla quantità anziché alla qualità può avere un impatto negativo sul tuo ROI.
Nelle prossime sezioni di questa guida, condivideremo consigli pratici e immediati per migliorare fin dalle prime fasi della lead generation.
In effetti, si potrebbe dire che il viaggio della tua email comincia ancora prima, precisamente quando scegli un ESP (Email Service Provider) accreditato come GetResponse. Ma cosa significa esattamente?
👉 Un servizio di invio email che rispetta standard di qualità e pratiche etiche nella gestione delle liste e nella consegna delle email.
Ecco perché dovresti scegliere GetResponse o un altro ESP accreditato:
1. Maggiore Deliverability: Relazioni consolidate con ISP (Internet Service Provider) che aumentano la probabilità di recapitare le email nella casella di posta in arrivo.
2. Gestione Efficiente dei Bounce: Monitoraggio e gestione automatica degli indirizzi non validi, riducendo il tasso di bounce.
3. Strumenti di Autenticazione: Supporto per DKIM e SPF che migliora la credibilità del dominio. Ti spieghiamo cosa sono e come implementarli.
4. Conformità Normativa: Assicurazione di conformità alle normative sulla privacy (ad es. GDPR), riducendo il rischio di finire in spam.
5. Supporto e Risorse: Accesso a risorse e assistenza per ottimizzare le campagne e la gestione delle liste.
GetResponse, in quanto ESP accreditato, vanta un tasso di deliverability del 99%.
Perché la pulizia delle liste è fondamentale per la deliverability?
La deliverability si riferisce alla capacità delle tue email di raggiungere la casella di posta dei destinatari, evitando la temuta cartella spam. La pulizia delle liste è cruciale in questo processo poiché una lista non curata mette a rischio la tua reputazione come mittente.
Puoi calcolare la deliverability utilizzando la seguente formula:
[(numero di e-mail consegnate nella casella di posta)/(numero di e-mail inviate – numero di e-mail che hanno generato un bounce)] * 100%
Questa formula ti aiuta a capire quante delle tue email stanno effettivamente raggiungendo i destinatari escludendo quelle che rimbalzano o finiscono nella cartella spam. Un tasso di deliverability elevato corrisponde a risultati migliori nelle tue campagne.
Gli Internet Service Provider (ISP), come Gmail, Yahoo!, Outlook, Hotmail e anche servizi italiani come Libero, Tiscali e Alice, monitorano attentamente la qualità delle email inviate. Se invii messaggi a indirizzi inattivi, non validi o a contatti senza consenso, la tua reputazione ne risente, e gli ISP potrebbero classificare le tue email come spam o bloccarle del tutto.
La deliverability dipende da vari fattori legati alla gestione della lista, tra cui:
- Coinvolgimento sui contenuti inviati
- Reputazione dell’IP e del dominio mittente
- Inserimento del dominio in una blacklist
- Autenticazione delle email
Spam trap e Bounce: Le spam trap sono indirizzi email creati per catturare chi invia email a liste non verificate o mal curate. Avere una spam trap nella tua lista può ridurre drasticamente la tua reputazione. Inoltre, i bounce, in particolare i rimbalzi duri (hard bounce), si verificano quando invii email a indirizzi non validi. Ignorare i bounce porterà gli ISP a considerare le tue email come spam. Esploreremo questi argomenti in dettaglio nei paragrafi successivi della guida.
Qui entra in gioco GetResponse, che offre strumenti pratici per gestire i bounce, segmentare i contatti inattivi e mantenere pulita la tua lista. Grazie a funzionalità come il double opt-in e le campagne di riconferma, puoi assicurarti di inviare email solo a contatti che desiderano realmente ricevere le tue comunicazioni. In questo modo, non solo mantieni pulita la tua lista, ma proteggi anche la tua reputazione e la deliverability delle tue email.
Ora, esploriamo le best practices per la pulizia delle liste email e cosa evitare per non compromettere il successo delle tue campagne.
Best Practices per la pulizia delle liste email
Vediamo alcune best practices che possono fare la differenza e cosa, invece, dovresti assolutamente evitare.
Cosa fare
Utilizza il double opt-in. Consente di verificare che i nuovi contatti desiderino davvero ricevere le email, riducendo i rischi di rimbalzi e spam trap.
Aggiorna regolarmente la lista. Non tutti i contatti presenti nella tua lista restano ingaggiati con le tue comunicazioni per sempre. Inviare email a chi non interagisce più con le tue comunicazioni può danneggiare le tue metriche. Per questo, controlla i contatti inattivi ogni 6 mesi e invia campagne di riconferma.
Invia campagne di riconferma. Prima di eliminare i contatti inattivi, vale la pena fare un tentativo di riattivazione con una campagna di riconferma. Puoi offrire un incentivo, come uno sconto o un contenuto esclusivo, per motivare le persone a confermare il loro interesse. Chi non risponde? Beh, è il momento di salutarli e rimuoverli dalla tua lista.
Segmenta la lista. I tuoi iscritti non sono tutti uguali. Alcuni sono più coinvolti di altri, alcuni sono più interessati a certi tipi di argomenti rispetto ad altri ed è qui che entra in gioco la segmentazione. Dividere la tua lista in base al livello di interesse e alle interazioni ti permette di inviare contenuti più mirati e personalizzati e migliorare le performance delle tue campagne.
Cosa non fare
Assicurati di avere il consenso. Quando raccogli email tramite canali a pagamento, come Facebook o Google Ads, o durante eventi dal vivo, utilizza sempre strumenti come il double opt-in per assicurarti che gli indirizzi siano corretti e che tu abbia tutti i consensi necessari per inviare loro comunicazioni.
Non acquistare liste di email. Acquistare una lista di contatti potrebbe sembrare una scorciatoia, ma è una delle peggiori mosse che puoi fare. Queste liste spesso contengono spam trap e contatti che non ti conoscono, portando a rimbalzi, segnalazioni spam e a una reputazione danneggiata. Se non vuoi finire nelle blacklist degli ISP, evita questa pratica. Pensaci un attimo: se iniziassi a ricevere un’email da una persona o da un’azienda di cui non hai mai sentito parlare, o a cui non ricordi di aver lasciato i tuoi contatti, cosa faresti? Molto probabilmente, prima o poi, ti disiscriveresti o peggio ancora, la segnaleresti come spam.
Non caricare liste di indirizzi mai contattati prima – o di dubbia provenienza! Se hai una lista di contatti raccolti nel tempo ma ai quali non hai mai inviato comunicazioni, resisti alla tentazione di caricarla e inviare subito newsletter o DEM. I contatti potrebbero non ricordarsi di te o non ricordarsi di aver prestato il consenso, il che può portare a una raffica di cancellazioni e segnalazioni. Potrebbe invece essere utile iniziare con una campagna di riconferma per vedere chi è ancora interessato.
Non inviare email troppo frequentemente. Nessuno ama essere tartassato. Mandare troppe email (più di una al giorno, ad esempio) può irritare i tuoi iscritti e portare a cancellazioni di massa o, peggio, segnalazioni spam. È importante mantenere un ritmo costante e non invadente. Se vuoi conoscere i trend del settore, ti invito a dare un’occhiata al nostro Report Annuale sul Benchmarking in Italia e nel mondo. Dedichiamo una sezione specifica sul numero di newsletter da inviare nell’arco della settimana. Lascio a te qualsiasi valutazione.
Non nascondere i link di annullamento dell’iscrizione. Rendere difficile per i tuoi iscritti annullare l’iscrizione alle tue liste è una pessima idea. Se le persone non trovano facilmente il link per disiscriversi, è molto probabile che segnalino le tue email come spam. Mantieni il link ben visibile e facile da usare, meglio se nel footer.
Non utilizzare oggetti fuorvianti (clickbait). L’oggetto dell’email è la prima cosa che i tuoi iscritti vedono, e se non è coerente con il contenuto dell’email, rischi di perdere la loro fiducia. Oggetti fuorvianti potrebbero portare a un aumento dei tassi di cancellazione e segnalazioni spam, danneggiando la tua reputazione e la deliverability.
Seguire queste semplici best practices ti aiuterà a mantenere una lista pulita e attiva, e quindi a migliorare la reputazione del tuo indirizzo email e aumentare la deliverability.
Grazie agli strumenti offerti da GetResponse, puoi automatizzare questi processi e concentrarti su ciò che conta davvero: inviare email che i tuoi iscritti non vedono l’ora di leggere.
Step-by-step: Come mantenere pulita la lista con GetResponse
Mantenere una lista di contatti pulita va oltre la semplice rimozione di indirizzi inattivi; richiede un approccio strategico e costante. Con GetResponse, hai a disposizione una serie di strumenti progettati per assicurarti che la tua lista sia sempre aggiornata e che le tue email raggiungano solo chi è veramente interessato ai tuoi messaggi.
Scopriamo insieme, passo dopo passo, come gestire la tua lista per ottimizzare la deliverability e mantenere alta la tua reputazione come mittente.
Creare una Campagna di Riconferma con GetResponse
La campagna di riconferma è uno dei metodi più efficaci per verificare quali contatti sono ancora interessati a ricevere le tue email. Ecco come crearne una con GetResponse.
Identifica i contatti inattivi: crea segmenti dedicati
Identifica i contatti inattivi (a livello di lista): Seleziona i contatti che non hanno interagito con le tue email negli ultimi 3-6 mesi. Vai su Contatti, seleziona la lista da analizzare e clicca su “Aggiungi condizione”. Seleziona “Azioni contatto” > “Messaggio non aperto” > “Qualsiasi Messaggio” > “Da”, quindi inserisci la data di inizio del periodo da esaminare. Salva il segmento, che sarà il target della tua campagna. Usa la funzione di ricerca avanzata di GetResponse per filtrare i contatti in base all’attività, come aperture o clic.
Identifica i contatti inattivi (a livello di account): Vai in “Contatti” quindi scegli ”Ricerca avanzata” – segui l’esempio riportato in questa immagine e combina data di iscrizione, azioni del contatto (sia aperture che clic). Successivamente salva i contatti che rispondono a questi criteri come segmento.
Creazione di un segmento di contatti inattivi in GetResponse.
Suggerimento: 💡 Va però chiarito l’uso dell’open rate, o tasso di apertura, per questa segmentazione, dato che la sua affidabilità è diminuita dall’introduzione della funzione Apple Email Privacy Protection, che limita il tracciamento delle azioni degli utenti di Apple Mail. Per ottenere una segmentazione più precisa, è consigliabile valutare altre metriche di engagement, come clic sulle email, conversioni, visite alle pagine del sito, interazioni con form di iscrizione, visualizzazioni di video, acquisti e altre attività rilevate dalla piattaforma email e di automazione, in sinergia con i dati provenienti dal sito web o dall’e-commerce.
Crea un’email per ciascun segmento
Accedi a Strumenti > Email Marketing e seleziona Crea una nuova newsletter. Scegli un modello che rispecchi il tono della tua campagna. Attualmente, GetResponse offre oltre 150 modelli professionali di newsletter, oppure puoi utilizzare i tuoi modelli già pronti. Per approfondire, dai un’occhiata a questo breve video: Come creare un template di newsletter.
Scrivi un messaggio chiaro e diretto: Spiega ai destinatari la tua intenzione di riconfermare il loro interesse a ricevere le tue comunicazioni. Puoi consultare alcuni esempi di testi per trovare l’ispirazione giusta. Qui trovi alcuni esempi di testi.
Scegli le call to action giuste
Per prima cosa, scegli un pulsante per i contatti che desiderano rimanere iscritti.
- Aggiungi un pulsante al messaggio dalla barra delle applicazioni dei blocchi di base.
- Fai clic sul pulsante per aprire la finestra delle impostazioni a destra. Seleziona il tipo di collegamento dal menu a tendina. Puoi scegliere tra:
- Indirizzo Web: per questa opzione incolla l’URL della pagina di ringraziamento che desideri utilizzare.
- Landing page: per questa opzione seleziona la landing page che hai già creato e pubblicato nel tuo account GetResponse e che desideri utilizzare dall’elenco a discesa.
Inoltre, scegli un pulsante per i contatti che preferiscono disiscriversi.
- Aggiungi un pulsante al messaggio dalla barra delle applicazioni dei blocchi di base.
- Fai clic sul pulsante per aprire la finestra delle impostazioni a destra.
- Seleziona Contenuti dinamici come tipo di link.
- Seleziona Cancella iscrizione dall’elenco a discesa nel campo sottostante.
Tieni d’occhio le metriche e agisci
Monitora i risultati: Dopo l’invio della campagna, tieni traccia delle aperture, dei clic e delle riconferme.
Rimuovi i contatti non rispondenti: Elimina dalla tua lista tutti i contatti che non hanno risposto alla campagna seguendo la procedura di segmentazione iniziale.
Gestire i bounce e le richieste di disiscrizione
Uno degli aspetti più importanti della pulizia della lista è la gestione dei bounce e delle disiscrizioni.
L’ottima notizia è che GetResponse fa gran parte del lavoro al posto tuo.
Gestisce infatti automaticamente i rimbalzi duri (hard bounce) che si verificano quando invii email a indirizzi che risultano inesistenti o disattivati. La piattaforma rimuove automaticamente questi indirizzi dalla tua lista, proteggendo così la tua reputazione come mittente. Non è necessario alcun intervento manuale da parte tua per eliminare questi contatti.
Per quanto riguarda i rimbalzi morbidi (soft bounce), questi sono spesso causati da problemi temporanei, come caselle di posta piene o malfunzionamenti del server del destinatario. GetResponse monitora questi contatti e, se i bounce si verificano ripetutamente, potrebbero essere rimossi automaticamente dalla lista. È comunque una buona prassi controllare regolarmente le statistiche dei bounce per identificare eventuali tendenze problematiche e agire di conseguenza. Questo non solo ti aiuterà a mantenere la lista pulita, ma ti permetterà anche di ottimizzare le tue campagne future.
Ecco come fare:
👉 GetResponse semplifica anche la gestione delle disiscrizioni. Ogni email inviata deve contenere un link per disiscriversi e GetResponse rende facile il monitoraggio di chi decide di annullare l’iscrizione. Nella tua dashboard, potrai visualizzare le statistiche relative alle disiscrizioni e se lo desideri analizzare i motivi che hanno spinto gli utenti a non voler più ricevere le tue email.
GetResponse offre due livelli di dettaglio per questo tipo di analisi:
1) vuoi sapere chi si è disinscritto dalla tua lista e perché? Allora clicca nel tab “Eliminati” e troverai un elenco dettagliato con il motivo della disiscrizione e la data in cui è avvenuta.
2) In alternativa, puoi analizzare le statistiche in modo aggregato, per account o per singolo messaggio, nella sezione Report. Qui, selezionando “Tutti i messaggi”, avrai una visione generale della salute del tuo account. Ti consiglio di scegliere un periodo specifico per tenere traccia di eventuali tendenze, sia positive che negative.
Per un’analisi più approfondita su un singolo messaggio, puoi selezionarlo dal menu a tendina, navigare verso “Messaggio Inviato” e cliccare su “Contatti cancellati”. Qui, troverai grafici a torta che illustrano i motivi per cui i contatti si sono disiscritti dalla tua lista:
Con queste informazioni a disposizione, sarai in grado di affinare la tua strategia di email marketing adattando i tuoi messaggi per rispondere meglio alle esigenze dei tuoi lettori. In questo modo, non solo pulirai la tua lista, ma migliorerai anche l’efficacia delle tue campagne future.
Utilizzare tag e punteggi per la pulizia delle liste
GetResponse offre la possibilità di organizzare e segmentare i tuoi contatti utilizzando tag e punteggi di engagement. Questi strumenti ti consentono di mantenere una lista email molto più efficace.
I tag in GetResponse sono etichette che puoi applicare ai contatti per identificarli o segmentarli in base a comportamenti specifici. Puoi usare i tag per suddividere gli iscritti e inviare loro contenuti più rilevanti.
Creazione e applicazione dei tag
Puoi creare nuovi tag in GetResponse e assegnarli manualmente o automaticamente in base alle azioni degli utenti. Ad esempio, puoi aggiungere un tag “attivo” a chi apre regolarmente le email, oppure un tag “inattivo” a chi non interagisce da un certo periodo di tempo.
Ecco come crearli:
Vai in “Contatti” quindi scegli “Tag” e “Crea tag”:
Assegna un nome al tag quindi cerca il contatto a cui manualmente vuoi assegnare il tag appena creato.
Clicca quindi su “Azioni” in alto a destra e “Assegna un nuovo tag”:
Uso dei tag per segmentare la lista
I tag ti permettono di creare segmenti di lista più mirati, così puoi inviare messaggi personalizzati o escludere certi gruppi dalla ricezione di campagne specifiche.
Il punteggio di engagement, invece, ti consente di valutare il livello di coinvolgimento dei tuoi contatti in base alle loro interazioni con le tue campagne email.
- Impostazione dei punteggi: GetResponse ti permette di assegnare automaticamente punteggi ai contatti in base a specifiche azioni, come l’apertura delle email o il clic su un link.
- Uso dei punteggi per segmentare i contatti: Puoi segmentare i contatti in base al loro livello di engagement, separando i contatti più attivi da quelli meno coinvolti.
Ti stai chiedendo come usare i tag e i punteggi per mantenere pulita la lista? Semplice: puoi combinare i tag e i punteggi per identificare i contatti meno coinvolti. Una volta identificati, puoi inviare loro una campagna di riconferma o, se necessario, rimuoverli dalla tua lista per mantenere alta la deliverability.
Inoltre, puoi automatizzare la segmentazione impostando regole che assegnano tag o modificano i punteggi di engagement automaticamente, senza bisogno di un intervento manuale.
Ecco un esempio che sfrutta la marketing automation in GetResponse:
Configurazione del double opt-in e aggiunta della privacy policy
Mantenere la lista pulita non significa solo rimuovere i contatti inattivi, ma anche assicurarsi che chi si iscrive lo faccia in modo consapevole e conforme alle normative. L’uso del double opt-in che richiede ai nuovi iscritti di confermare la propria volontà di ricevere comunicazioni, è essenziale per garantire trasparenza e rispetto delle normative come il GDPR. Inoltre, è fondamentale includere la privacy policy nei moduli di iscrizione. Vediamo come configurare tutto ciò con GetResponse.
1. Attivare il double opt-in
Accedi al tuo account GetResponse e vai nella sezione Form e Popup per creare un modulo di raccolta contatti.
Crea un nuovo modulo o seleziona un modulo esistente da modificare. Per esempio, puoi scegliere l’opzione “Integrato in una pagina”.
💡 Importante! Anche se il tuo sito web o la tua landing page sono stati sviluppati con builder diversi da GetResponse, come WordPress, puoi integrare facilmente un modulo di raccolta contatti creato in GetResponse. Basta un clic per connetterlo al tuo sito.
Ecco come fare.
Nelle impostazioni del modulo, abilita l’opzione double opt-in, così che i nuovi iscritti ricevano un’email di conferma per completare l’iscrizione.
💡 Suggerimento: attiva anche il campo reCAPTCHA per proteggere il modulo dalle iscrizioni indesiderate da parte di bot.
Qui ti spiego perché è fondamentale attivare il campo reCAPTCHA e prevenire l’iscrizione dei bot.
Per migliorare l’esperienza utente, personalizza il messaggio di conferma. Vai su Contatti > seleziona la lista associata al modulo di raccolta contatti > clicca sui tre puntini a destra > seleziona “Impostazioni” e poi il tab “Messaggio di conferma”. Qui puoi adattare il messaggio al tono e allo stile della tua comunicazione, scegliendo tra le varie opzioni precompilate da GetResponse. Ecco un esempio:
2. Aggiungere la privacy policy al modulo di iscrizione
All’interno del modulo di iscrizione, aggiungi una casella di spunta (checkbox) per richiedere il consenso esplicito del contatto.
Per creare un campo di prestazione del consenso in GetResponse, vai nella dashboard principale > clicca sull’icona dell’avatar in alto a destra > seleziona “Gestisci Account” > “Campi del consenso” e poi “Crea Campo”. Assegna quindi un nome al campo che stai creando. Lo stai creando a livello di account così che tu possa utilizzarlo facilmente in diversi asset che crei in GetResponse, come Landing Page, form, siti web ecc.
Nel campo di consenso, inserisci un breve testo che descriva chiaramente l’uso dei dati personali e aggiungi un link alla privacy policy. Per farlo, evidenzia la parte del testo che vuoi rendere cliccabile, quindi incolla l’URL della pagina con l’informativa completa sulla privacy.
Seguendo questi semplici passaggi, garantirai una migliore deliverability e la conformità alle normative offrendo agli utenti un’esperienza trasparente e rafforzando la tua reputazione come mittente affidabile.
Cosa sono le trappole spam e come influenzano la deliverability
Le spam trap sono strumenti creati appositamente per individuare chi invia email senza rispettare le best practices di email marketing.
Esistono diversi tipi di spam trap, ma le più comuni sono:
– Trappole di spam pure: Indirizzi email creati esclusivamente per monitorare l’invio di email non autorizzate. Non sono mai stati utilizzati da persone reali e servono a identificare chi non gestisce correttamente le proprie liste.
– Spam trap riconvertite: Vecchi indirizzi email abbandonati dagli utenti e successivamente riutilizzati come trappole. Chi invia email a questi indirizzi dimostra di non aggiornare o pulire regolarmente la propria lista.
Inviare email a una spam trap può danneggiare seriamente la tua reputazione di mittente. Gli ISP (Internet Service Provider) potrebbero aggiungere il tuo indirizzo IP a una blacklist, bloccando di fatto tutte le tue comunicazioni verso i destinatari. Il risultato? La tua deliverability precipita e le tue email rischiano di essere bloccate definitivamente.
Best practices per evitare le trappole spam
Per proteggere la tua reputazione ed evitare di colpire le spam trap, segui queste best practices:
– Evita le liste acquistate o prese in prestito: Le liste comprate spesso contengono spam trap o indirizzi inattivi, e usarle può avere un impatto negativo sulla tua reputazione come mittente.
– Non utilizzare liste datate o non verificate: Gli indirizzi email diventano obsoleti nel tempo. Un contatto che in passato era valido potrebbe ora essere una spam trap. Mantieni la tua lista aggiornata e rimuovi i contatti che non interagiscono con le tue email da oltre 6 mesi.
– Adotta il double opt-in: Questo processo conferma la validità degli indirizzi email e l’interesse reale del contatto. Il double opt-in riduce sensibilmente il rischio di includere spam trap nella tua lista.
– Esegui campagne di riconferma: Se hai dubbi sull’attività di alcuni contatti, invia una campagna di riconferma per verificare il loro interesse. Rimuovi chi non risponde, così da evitare di incappare in spam trap e mantenere pulita la tua lista.
Come GetResponse ti aiuta a evitare le trappole spam
GetResponse offre strumenti avanzati per aiutarti a mantenere pulita la tua lista ed evitare le spam trap:
- Pulizia automatica delle liste: GetResponse gestisce automaticamente i bounce e gli indirizzi non validi, rimuovendoli dalla tua lista. In questo modo, evita che le email vengano inviate a indirizzi obsoleti che potrebbero essere diventati spam trap.
- Reportistica avanzata: I report dettagliati ti consentono di monitorare la performance delle tue email e identificare eventuali problemi di deliverability. Puoi individuare facilmente gli indirizzi non attivi e intervenire per migliorare la qualità della tua lista.
- Segmentazione basata sul comportamento: Con i tag e i punteggi di engagement, puoi segmentare la tua lista e inviare email solo ai contatti più attivi, riducendo il rischio di inviare email a indirizzi inattivi.
- Campagne di riconferma: GetResponse ti permette di inviare campagne di riconferma ai contatti che non hanno interagito per un certo periodo. Così, puoi chiedere loro di confermare l’interesse per rimanere nella tua lista. I contatti inattivi possono essere rimossi, garantendo una lista aggiornata e interessata.
Utilizzando queste funzionalità, GetResponse ti aiuta a evitare le spam trap, migliorando la deliverability e proteggendo la tua reputazione di mittente.
Conclusione e risorse aggiuntive
Mantenere una lista email pulita è fondamentale per il successo delle campagne di email marketing. Una gestione efficace migliora la deliverability, protegge la reputazione del mittente e rinforza il legame con gli iscritti.
Per raggiungere questi obiettivi, è importante:
1. Scegliere un provider di servizi email affidabile come GetResponse, che gestisce automaticamente gli indirizzi errati e i soft bounce.
2. Autenticare sempre il dominio delle email attraverso DKIM, SPF e DMARC.
3. Ottenere il consenso esplicito degli iscritti, utilizzando strumenti come il double opt-in per garantire che i contatti vogliano ricevere i messaggi.
4. Rispettare le normative sulla privacy, assicurando che la lista sia conforme al GDPR e fornendo una policy sulla privacy chiara.
5. Attivare il campo Recaptcha sui moduli di iscrizione online per prevenire l’iscrizione di bot.
6. Controllare se il dominio e l’indirizzo IP siano stati “blacklistati” utilizzando strumenti gratuiti come MX Toolbox e Sender Score.
Mantenendo le tue liste email pulite, ottieni solo vantaggi:
- Migliore deliverability: Più la tua lista è pulita, maggiori sono le probabilità che le tue email raggiungano direttamente la casella di posta dei destinatari, evitando filtri spam e blocchi da parte degli ISP.
- Reputazione del mittente: Evitare le spam trap, rimuovere i contatti inattivi e gestire correttamente i bounce aiuta a mantenere alta la tua reputazione, migliorando le performance e riducendo il rischio di segnalazioni come spam.
- Maggiore engagement: Focalizzarti su contatti attivi e interessati ti permetterà di ottenere tassi di apertura e clic più elevati, massimizzando il ritorno delle tue campagne.
- Conformità normativa: Adottare best practices come il double opt-in e garantire il consenso esplicito dei contatti ti permette di restare conforme alle normative sulla privacy, come il GDPR.
Ora che hai tutte le informazioni necessarie, è il momento di agire.
Inizia a pulire la tua lista oggi stesso! Accedi a GetResponse e configura una campagna di riconferma per assicurarti che le tue email raggiungano solo contatti realmente interessati.
In più, per chi attiva una prova gratuita di 30 giorni, offriamo la possibilità di prenotare una demo gratuita con i nostri esperti italiani, che ti guideranno nell’uso delle funzionalità per massimizzare il successo delle tue campagne.
Non aspettare che la tua deliverability peggiori: prenditi cura della tua lista con regolarità e vedrai presto i risultati!
Autrice
Linda Romani
Linda è Marketing Manager per l’Italia di GetResponse, la piattaforma leader per il digital e l’email marketing. Con oltre dieci anni di esperienza, Linda è una specialista nella creazione di strategie digitali innovative, nella gestione di campagne di lead generation e nel rafforzamento dei brand nel B2B. Con un approccio analitico e orientato ai risultati e grazie alla sua esperienza e alle numerose risorse che ha realizzato per il settore, è diventata un punto di riferimento per l’email marketing in Italia. Grazie a un approccio pratico e focalizzato sui risultati, lavora per migliorare le strategie di marketing e aiutare le aziende a raggiungere i loro obiettivi.